lunedì 11 agosto 2014

Il senso della vita in "lentamente muore" di Neruda.



"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sè stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di
una splendida
felicità."

"Pablo Neruda"

Nelle settimane scorse abbiamo pubblicato alcune poesia d'amore di Neruda. Belle, molto belle ma niente a che vedere con questa, in cui si parla di amore per la vita. Chiara, semplice fin troppo, questa poesia che non ha bisogno di commenti articolati, ma permette una riflessione personale non di poco conto. Questi sono stati i primi versi di Neruda che per puro caso ho letto. Indimenticabili. Da quel momento ho letto alcune altre sue opere, ma mai nulla a che fare con questa poesia, che mi rimarrà sempre impressa in mente.

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