lunedì 7 luglio 2014

Questa legge elettorale non s'ha da fare (subito).

Salta l'incontro tra il Movimento 5 stelle e il Partito democratico per la discussione sulla legge elettorale. Dopo aver espresso un parere positivo su 8 dei 10 punti sulla riforma della legge elettorale proposta dal PD, oggi alcuni esponenti 5 stelle attendevano un incontro con i democratici che però non ci sarà. Il Premier ha fatto capire che, se le proposte dei grillini non fossero state messe nero su bianco, l'incontro saltava. E così è accaduto. Scontata la risposta di un (peccato) banale Luigi Di Maio: "quello che a noi dispiace è che oggi si è persa un'importante occasione, per gli italiani, di aver ad un punto concreto". Ormai, siamo sinceri, anche lui ha perso quel quid in più rispetto ai suoi colleghi. Poi, però, afferma una sacrosanta verità. "Parliamo solo con Renzi, all'interno del partito c'è troppa confusione". Oggi più che mai, dopo l'assurdo risultato all'europee e avere iniziato il semestre di presidenza Ue, i democratici si dimostrano discordanti. Infatti ben diverse sono state le parole pronunciate dai due vicesegretari, Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, sull'incontro di oggi.

Il nodi cruciali della riforma, comunque, restano gli sbarramenti e, soprattutto, le preferenze. Quest'ultime volute fortemente da Berlusconi, che le ha sigillate nel patto del Nazareno, in cui il Premier ha dovuto cedere per poter concludere l'accordo sulle riforme. L'incontro è saltato, ma il tavolo no. E si spera che l'intesa di massima trovata precedentemente tra M5s e PD continui per migliorare una legge elettorale che riteniamo (siamo buoni) "perfettibile".


Nessun commento:

Posta un commento