giovedì 17 luglio 2014

Tavolo tra 5 stelle e Pd: incontro positivo

Oggi pomeriggio presso la sala dei Cavalieri della Camera dei Deputati è avvenuto l'incontro tra Partito democratico e Movimento 5 stelle, rinviato alcuni giorni fa. Un confronto davvero positivo, in cui le due delegazioni si sono confrontate, scendendo nel merito dei provvedimenti e delle questioni affrontate.


Come non mai, la prima ora ha avuto anche un clima più disteso che ha permesso un ragionamento dialettico propositivo. I democratici hanno infatti dimostrato massima apertura soprattutto sulla legge elettorale. Si è dibattuto sulle preferenze, che stanno a cuore tanto ai 5 stelle quanto ai democratici: Renzi non ha mai nascosto la volontà di poterle inserire. Ma le riforme si fanno con chi ci sta, e si è dovuto piegare al veto di Forza Italia. E questo è un punto ribattuto più volte nel corso dell'incontro. Il premier si dimostra sereno del dialogo e di questo atteggiamento propositivo dello schieramento pentastellato, ma mette sin da subito le cose in chiaro: " ci vuole tanta pazienza per fare le riforme, che si fanno solo con il più ampio accordo possibile tra le forze politiche". Questa dichiarazione dopo che Di Maio, vice-presidente della Camera, sempre più simbolo del movimento, aveva lasciato emergere la possibilità che Pd e 5 stelle hanno di fare le riforme da soli.
L'onorevole Toninelli ha chiarito alcuni punti fondamentali della legge elettorale: i politici condannati non possono più essere eletti in Parlamento; e nessun politico possa presentarci in più circoscrizioni e poi possa scegliere dove prendere il seggio. Poi ha dichiarato che sono favorevoli ad un primo turno con proporzionale senza soglie di sbarramento, in cui vince chi prende un voto in più del 50%. Se ciò non succede c'è il ballottaggio, di cui sono scettici sulla costituzionalità.
L'ultima mezz'ora i toni si sono riscaldati e Renzi e Di Maio si sono scambiati colpi di fioretto prevedibili.
E dopo aver dibattuto in maniera un pò confusa sulla riforma del Senato, Renzi ha evidenziato che tra le riforme proposte dai due partiti non c'è molta differenza. Su alcuni punti c'è una discordanza evidente che, ammette il premier, non è sicuro venga colmata nella discussione parlamentare.
I due schieramenti si propongono un incontro prima della discussione sulla legge elettorale in parlamento, che dovrebbe avvenire agli inizi di agosto.

Nessun commento:

Posta un commento